sabato 28 gennaio 2017

I rettili sognano?


Sembra una domanda banale ma non lo è, anzi ci aiuta a risalire alle origini evolutive della fase REM e del sonno a onde lente, entrambi cruciali per il consolidamento dei ricordi.
Il drago barbuto sogna quando si addormenta? Sembra un quesito fantascientifico, ma è una questione interessante dal punto di vista evolutivo. Tutti gli animali dormono, ma non tutti lo fanno allo stesso modo.


  
Gli scienziati hanno a lungo ritenuto che il sognare fosse un'esclusiva umana ma con la ricerca si è capito e dimostrato che anche gli altri mammiferi e uccelli fossero capaci di esperire, nel sonno, la fase REM (Rapid eye movement, quella accompagnata da sogni e rapidi movimenti delle palpebre) e lo stadio del sonno a onde lente, una fase in cui l'attività cerebrale si abbassa e le onde cerebrali si fanno regolari e sincronizzate. Questo sonno più "lento" e profondo è considerato indispensabile per il consolidamento dei ricordi delle esperienze vissute durante il giorno.
  


Finora i tentativi di rintracciare entrambe le fasi nei rettili si erano rivelati confusi. Ma un esperimento del Max Planck Institute for Brain Research di Francoforte (Germania) sui dragoni barbuti (Pogona vitticeps), sauri tipici dei deserti australiani, ha lasciato gli scienziati a bocca aperta.

Qui troverete la ricerca

Queste caratteristiche elettriche del cervello durante il sonno, le cui funzioni non sono ben compresi, sono stati finora descritti solo nei mammiferi e uccelli, ma non in rettili, anfibi o pesci. Eppure, gli uccelli  sono i discendenti con piume dei dinosauri (rettili) ormai estinti. 
Questo suggerisce che il sonno cervello risale almeno all'evoluzione delle amnioti, cioè fino all'inizio della colonizzazione della massa terrestre dagli animali vertebrati. Hanno pubblicato i risultati sulla rivista Science.


la vecchia convinzione del sono REM
 
Una strana somiglianza. Il team stava studiando come questi comuni rettili usano le informazioni visive per trovare cibo. Ha così monitorato la loro attività elettrica cerebrale 24 ore su 24: di notte, i cervelli dei draghi hanno prodotto due diversi tipi di onde, una a bassa frequenza (4 Hz) una a più alta frequenza (20 Hz), alternate ogni 40 secondi. Un ritmo e un'alternanza molto simili a quelli della fase REM, ad alta frequenza, e del sonno a onde lente di mammiferi e uccelli.





Telecamere a infrarossi hanno inoltre mostrato che, in concomitanza alle onde ad alta frequenza, le pupille dei sauri si muovevano come si muovono le nostre, quando sogniamo. Ciò sembra suggerire che l'origine di questi due stadi del sonno risalga a un lontano, comune antenato di rettili, uccelli e mammiferi. E che la funzione di queste due fasi sia talmente importante da essere stata favorita dall'evoluzione: forse, anche i rettili mentre dormono rivivono le esperienze del giorno concluso, e fissano nella memoria i luoghi migliori in cui trovare cibo.

Riferiscono anche delle differenze interessanti: per esempio, il ritmo del sonno della lucertola è estremamente regolare e veloce: il ciclo del sonno è di circa 80 secondi a temperatura di 27 °C, contro 30 minuti nel gatto o 60-90 minuti negli umani. Inoltre, mentre le onde lente e REM delle lucertole sono quasi uguali durate durante ogni ciclo, il REM è molto più breve delle onde lente nei mammiferi, mentre negli uccelli è breve e irregolare.
Nel complesso, il sonno delle lucertole sembra molto più semplice e può quindi essere più vicino al modo ancestrale del cervello di dormire.

Gli scienziati continueranno ad esplorare l'attività cerebrale durante il sonno e gli stati di veglia, come un mezzo per comprendere le caratteristiche comuni ed essenziali della funzione cerebrale dei vertebrati.

fonti: focus.it

 
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